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Dit onderwerp bevat 12 reacties, heeft 7 stemmen, en is het laatst gewijzigd door Dolfy 2 maanden, 2 weken geleden.
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donderdag, 22 november, 2018 om 11:14 #12438
Il lago d’inverno è un pensiero che la mente non considera.
Ogni cosa alla quale aggiungiamo l’aggettivo quotidiano necessita per essere analizzata, apprezzata e valorizzata, di un momento di riflessione che, vuoi per i ritmi di vita attuali, vuoi perché inserita nella routine di tutti i giorni, a volte, non riusciamo a concederci, senza rendercene conto, mancando di apprezzarla fino in fondo. Oggi mi sono preso il gusto di farlo. Un giorno come tanti, ne meglio ne peggio di altri mille uguali che infiliamo come perle inconsapevoli sul filo della nostra esistenza. La sveglia, attendente scrupoloso e puntuale suona alle 6.30, nel buio silenzioso di casa solo un filo di luce lattiginosa filtra dalle imposte chiuse. Colazione in compagnia del gatto di casa e poi la vestizione, come un cavaliere d’altri tempi ci attrezziamo per combattere la nostra personalissima guerra con il freddo. Un rapido controllo alla moto, casco aperto, un click al telecomando e la serranda del garage va su, siamo fuori. La prima sorpresa è che nonostante tutto non piove! Secondo click e si apre anche il cancello, prima dentro e cautela sul ghiaietto del vialetto di casa. Luminosità diffusa, il sole è un miraggio e tale rimarrà per tutto il tragitto. La temperatura, altra sorpresa, è ancora, anche se di poco, sopra lo zero. Accendiamo la modalità “occhio a 360°” e vediamo di arrivare tranquilli in ufficio.Il Lago, in questo caso il Lago di Varese, si apre, specchio immobile, appena scesi dalla collina. Nessuna barca, nemmeno una jole di canottieri che di solito si allenano lungo la sponda davanti a Gavirate. Solo un paio di folaghe galleggiano pigre e, penso, infreddolite tra la bruma che come un velo si alza sull’acqua. Il traffico è scorrevole, solo gente che si avvia al lavoro, come me. Al primo accenno di colonna sono davanti a tutti e sento, palpabile, l’invidia un po’ ammirata di chi sta fermo in colonna. E’ come carburante, come un riscaldamento che parte da dentro fino a raggiungere mani e piedi, i punti più intirizziti. Sono in direzione ostinatamente contraria, io vado pian piano avanti e gli altri sono fermi! Mi godo gli scorci magnifici del Rosa che svetta in fondo al lago sovrastando, granitico, il profilo di Bindronno affacciato e riflesso sull’acqua. Pian piano risalgo la collina per entrare in città, vedo il Sacro monte e il Campo dei Fiori e più sotto la meraviglia liberty del Palace Grand Hotel. Pochi minti e sono fuori dal mio solito caffè, scendo, entro e la tazzina fumante è il traguardo di questa mezz’oretta di assoluto relax di trasferimento. Lo stesso percorso in senso inverso, e con l’imbrunire che incombe lo rifarò stasera, rientrando a casa e i chilometri in moto per tornare mi daranno modo di metabolizzare e accantonare le inevitabili tensioni e preoccupazioni del lavoro. Arriverò a casa comunque migliorato dalla bike-terapy una sorta di auto psicanalisi che mi permetterà di cambiare tipologia di impegni senza sommarli a quelli extra famigliari. Due click al telecomando infilato nella tasca sull’avambraccio della giacca e la moto si infila quasi in automatico nel box, tolgo elmo ed armatura che hanno lasciato fuori freddo e pericolo ed hanno conservato dentro di me gioia e soddisfazione per questo tragitto “quotidiano”, oggi me lo sono goduto più delle altr volte, non ho cambiato strada, non ho cambiato stile, non ho aumentato la velocità, ho solo cercato di stare più attento e di cogliere meglio la strada quello e quello che mi circonda. Si potrà migliorare, domani dopodomani…..
Lamps bimbi,
Il Dolfy
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donderdag, 22 november, 2018 om 14:46 #12440
Non puoi credere quanto ti capisco
Quella mezz’ora che fa la differenza anche nelle giornate “no”
E’ proprio una terapia,ed a raccontarla,spiegarla,immaginarla,pochi capiscono veramente,bisogna provarla 😉 -
donderdag, 22 november, 2018 om 16:01 #12441
A volte mi sento veramente come dici tu un po’ “nella riserva”, a volte penso di non avere tutti i venerdì ma permettersi un po’ di moto terapia migliora la vita.
Grazie zio, in effetti mi sentivo un po’ solo, l’ultimo dei Moicani per farti un esempio calzante.
Lamps
Il Dolfy
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donderdag, 22 november, 2018 om 20:02 #12442
Che poi i paesaggi invernali sono più magici rispetto a quando li vedi con luce estiva, hanno un fascino particolare, questa luce solare soffusa, il silenzio della natura che si appresta ad andare in letargo.
In moto poi che tutti i rompiballe stagionali sono sotto spirito è “assai molto più meglio” 😂 -
vrijdag, 23 november, 2018 om 11:53 #12445
Ciao Anto,
paesaggi diversi in stagioni diverse, cambia la percezione, e come dici tu, la luce, le trasparenze o le brume. Non sindaco sulla presenza di altri motociclisti, solo noto che in assenza quasi totale di scooteristi e bikers over 15° le auto in colonna stanno più a destra, temono meno il sorpasso a destra e lo zig zag a fuoco dei due ruotisti estivi, moto scooter o biciclette.
I pochi che si incontrano (i soliti due irriducibili in senso contrario) salutano con enfasi e quasi con aumentato senso di appartenenza. Una riserva nella riserva, praticamente un sotto cluster raffinato (due ruotisti/motociclisti/irriducibili).
Comunque rifaccio mio il motto che ho spesso utilizzato in passato: la moto è bello andarci non averla!Lamps
Il Dolfy
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vrijdag, 23 november, 2018 om 12:15 #12447
Non l’avevo mai collegato all’uso del mezzo a due ruote, ma credo tu abbia centrato cosa ci rende diversi.
27 anni fa sono scappato dalla città, che non sopportavo. 40 km da Roma Sud, 60 da Roma Nord. Anche di più. Lunedì sono andato a ritirare una moto in prova su Via Trionfale, all’arrivo a casa il contakm parziale segnava 70 km.
Quando lasciai Roma lo fece anche qualche altro amico. Tutti però nel giro di un anno rientrarono in città. Non ce la facevano a fare i pendolari. Io ho resistito, macinando chilometri come un camionista, e perdendo molto tempo nel traffico.
Quando qualcuno mi ha chiesto perché lo facessi, ho sempre risposto che lungo la strada verso casa, fatti i primi 15 chilometri fuori Roma, iniziavo a respirare, a giardarmi intorno e a sentirmi contento. La fortuna ha voluto anche che la strada verso casa allora fosse una sorta di pista. Così c’era anche il passatempo di ritoccare traiettorie e punti di frenata. E il rientro (soprattutto quello alla sera tardi post palestra) volava.
Ecco, tu @dolfy hai centrato il motivo per cui io ho fatto per una vita questo su e giù. Insieme a una serie di aneddoti che ti riempiono. Perché è andata bene…
Una volta di notte ho fatto il pelo a un gigantesco cinghiale. Il tachimetro segnava 140 (sono passati anni, c’è l’indulto!). Un’altra volta, sempre di notte, sempre in inverno, quando la via dei laghi è deserta, mi sono trovato davanti due tori enormi. Ricordo lo stupore della Polizia al telefono quando ho chiamato per avvisare.
In tanti anni e chilometri ne ho tantissime da raccontare. Ed è uno dei motivi per cui, quando guardo il mio anziano Silver Wing con quasi 190mila chilometri, gli sorrido, e gli dico che ci scappa ancora qualche piega insieme sulla strada di casa 🙂Grazie @dolfy. Se mandassi una foto del tuo mattino brumoso sul lago pubblicherei questo tuo pezzo in home page 🙂
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vrijdag, 23 november, 2018 om 20:27 #12452
Che bel racconto, è difficile raccontare le emozioni ma tu ci sei riuscito, grazie!
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zaterdag, 24 november, 2018 om 13:52 #12453
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zaterdag, 24 november, 2018 om 14:11 #12454
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maandag, 26 november, 2018 om 22:14 #12471
bello!!!…nel leggerti mi sembrava di essere sul sellino posteriore..bello!!
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maandag, 26 november, 2018 om 23:22 #12472
@albertopape
Ecco perché la motoretta faceva così fatica :).Grazie a tutti di aver capito le emozioni provate.
Ho promesso a Mastic che cercherò di scrivere di più e meglio. Alla prossima.
Il Dolfy
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dinsdag, 4 december, 2018 om 17:34 #12512
Il lago d’inverno è la mia meta fissa per le scorribande dei weekend dove di solito ho solo poche ore a disposizione.
Conditio sine qua non… sole che almeno finge di scaldare un pò, giornata precedente senza pioggia, orario libero dalle 12 alle 16 massimo, poi calano le tenebre
Corchezz che prendo la moto per venire in ufficio 😀
Che poi… l’Africa Twin non scalda niente, e mi si gelano le chiappe, con l’altra almeno era come avere una stufa sotto la sella 😀
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woensdag, 5 december, 2018 om 08:51 #12520
Eh…..non ci sono più i Geppi di una volta che si presentavano alla baracca a Six Saint Juan a fine novembre carotati in arancione.
Però è sempre un piacere sapere che stai su due ruote. Un maschio abbraccio tra taglialegna del Klondike davanti a una pils ci starebbe!
Lamps
Il Dolfy
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